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lunedì 24 agosto 2015

La coppetta, questa sconosciuta

La coppetta, questa sconosciuta.

"Questa è la maxi storia
di come la mia vita è
capovolta sottosopra 
sia finita.."

Così cantava Will Smith negli anni '90, quanti ricordi... Di pertinente, questo volo pindarico, non ha niente all'argomento accennato nel titolo, ma io, più o meno, mi sono sentita così quando mi sono approcciata alla coppetta per la prima volta.
Procedendo con ordine, iniziamo subito con il dire che per coppetta ci si riferisce ad una coppetta mestruale, che mi ha cambiato la vita, facilitandomela notevolmente nei giorni più pallosi del mese, proprio quelli in cui Mister Mestruo fa la sua visita. 

Esempi di coppette
Lo so, è veramente brutto da dire- e anche da scrivere-, ma la funzione per cui, tutte noi fans sfegatate della coppetta la adoriamo, è perché raccoglie il sangue mestruale e lo fa in modo inodore, completamente ecologico, assolutamente pratico da indossare ed il risultato è che non si sente per niente!

La prima esperienza (tragica)
Ho comprato la mia prima coppetta un anno fa' a Naturasì- ora me ne pento un po' perché si può comodamente ordinare su internet, risparmiando, qui ad esempio- e, nonostante il primo approccio, non proprio riuscitissimo, non mi sono persa d'animo ed ho continuato, mese dopo mese, a fare pratica fino a saperla gestire correttamente. Perché, come per molte altre cose, la coppetta non basta comprarla e sperare che, per magia, vada al suo posto senza sporcarsi le mani, ma occorre un po' di tempo per fare pratica
La prima volta può sembrare difficile e particolarmente laborioso inserire la coppetta nel modo giusto e, effettivamente, lo è per mani inesperte, ma ci sono alcune utili accorgimenti che ci possono aiutare in questa operazione (NB è molto importante l'igiene: prima di compiere qualsiasi di queste operazioni, lavarsi le mani! La coppetta va bollita dopo ogni ciclo e riposta nell'apposito sacchetto di lino fornito nella confezione):
 # 1 la posizione
Su internet (e anche sulle istruzioni nella confezione) ho letto che molte persone si inginocchiano per facilitare l'inserimento della coppetta. Io trovo questo passaggio più difficoltoso, mi dà la sensazione di avere poco spazio a disposizione, ma forse è solo nel mio caso (infatti io ho un'amica che fa' esattamente questo, si accuccia per inserirla perché si trova meglio così). Perciò la mia posizione per l'inserimento della coppetta è comodamente seduta sul water o sul bidè (in luoghi pubblici mi arrangio).
# 2 relax!
Seconda cosa, non meno importante, anche se potrà sembrare banale, è essere rilassati. Ebbene si, la coppetta si inserisce più facilmente se si è comodi e rilassati, e lo stesso vale nel momento in cui la si toglie! Nel mio caso, faccio un bel respiro e rilasso i muscoli. Tenete a mente, poi, che non deve essere un'operazione dolorosa!
# 3 bagnare i bordi
Inserire qualsiasi cosa, a secco, .. Bé, è chiaro che può far male, per questo è funzionale bagnare i bordi della coppetta.
# 4 la piegatura
Vi sarete rese conto, anche senza leggere istruzioni di vario genere, che la coppetta va inserita piegata, per ovvie ragioni ;p
Io conosco due modi di piegatura (ma penso ne esistano altri, se ne siete a conoscenza, fatemi sapere!): il metodo A, che, personalmente, adesso preferisco, è molto semplice e efficace; si schiaccia la coppetta e la si piega in due. Il metodo B, ne è una variante ed è quello che utilizzavo nei primi mesi, perché, forse inconsciamente, pensavo fosse quello più pratico.
Metodi di piegatura.
 Come ho già più volte scritto, indossare la coppetta è questione di pratica, perciò io vi consiglio di procedere per tentativi che, se avrete costanza, acquisirete.
Tutto sta nel trovare il proprio modo e la propria strada! Il risultato però deve essere sempre questo: la coppetta è progettata per non essere percepita mentre la indossi; se ciò non accade, probabilmente la si sta indossando nel modo sbagliato.
 
La questione del gambo
Come si può notare dalle immagini, le coppette sono dotate di un gambo, più o meno lungo, a seconda dei punti di vista, che può essere tagliato oppure lasciato. Io personalmente, l'ho tagliato tutto quasi subito perché mi dava molto fastidio, ma mia sorella non lo ha fatto e si trova ugualmente bene. La questione del gambo, dunque, è assolutamente soggettiva.
Importante da tenere presente è che il gambo non è del tutto funzionale all'estrazione della coppetta: per estrarla, infatti, non si deve tirare il gambo fino a che essa non è uscita (opzione che non vi consiglio, nemmeno quando siete nel panico dei primi tentativi: fa male!), ma va afferrata alla base e strizzata leggermente, per togliere aderenza alle pareti della vagina e, cautamente, va sfilata.

Considerazioni personali
Io personalmente utilizzo la Mooncup e mi trovo stramaledettamente bene, come penso si evinca anche delle righe precedenti! La consiglio vivamente a tutte perché è la cosa più utile che ho provato negli ultimi anni! La cosa che mi ha attratta è stata, non tanto il suo essere completamente green- cosa non da poco, dato che non inquina assolutamente-, ma la sua versatilità: la si può indossare in qualsiasi situazione- tra le altre cose si possono fare più o meno tutte le posizioni yoga- e non la si sente!
Qualche ragazza che è solita indossare assorbenti interni può affermare la stessa cosa, io però non mi sono mai trovata bene con Ob, Tampax e compagnia bella, in un modo o nell'altro ho sempre sentito la loro presenza- per non parlare poi degli assorbenti normali...-, mentre con la coppetta tutta un'altra storia :) 
Insomma, giusto per non dilungarmi troppo, vi lascio, spero che sia stata una lettura piacevole! 
A presto, bye bye

Benvenuti in questo brand-new blog

Benvenuti in questo brand-new blog!


Questo è il primo post che scrivo e, dunque, è lo spazio giusto per parlarvi un po' di me, della serie: chi sono, cosa faccio, perché ho deciso di aprire un blog,. Insomma tutte quelle cosette che, probabilmente, se ci incontrassimo per la strada per la prima volta, non vi direi :) ma che qui mi sento libera di condividere.



Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo?

Traendo ispirazione dalla celebre tela di Paul Gauguin (e sovvertendo un po' l'ordine), rispondo subito al "Chi siamo?" dicendovi che ho 25 anni e mi piacciono un sacco di cose, ma proprio un sacco: mi piace leggere, l'archeologia (come son belle le cose passate *.*), ascoltare la musica, andare ai concerti, studiare (non sempre), viaggiare, l'eco-bio, l'hennnè, gli animali, la buona cucina, il vino bianco, le birre belghe.. Oddio la lista è così lunga che potrei finire nel 2020, meglio che mi fermi!

Per quanto riguarda il "Da dove veniamo?", bé sono toscana, ho alle mie spalle (e ancora qualcosa davanti) 5 anni di Università umanistica e, come vi ho anticipato poc'anzi, mi interesso di prodotti-ricette-manicaretti eco-bio. 
Tutto è iniziato circa tre anni fa' grazie a Carlita- se non la conoscete già, lei è una simpatica ragazza campana che ha saputo costruirsi un impero, qui il link del suo blog (la trovate anche su YouTube, Instagram, Facebook); non che Carlita abbia bisogno della mia pubblicità, ma io la vorrei ugualmente ringraziare, se mai leggerà queste righe: grazie Carlì!
E insomma sono approdata nella meravigliosa isola dell'eco-bio quasi per caso (sinceramente adesso non ricordo neanche più cosa cercassi) e mi sono subito innamorata dei prodotti genuini per la cura del corpo e dei capelli; inizialmente ero molto infognata presa dallo spignatto e su Aroma-zone compravo l'occorrente per auto-produrmi le ricette di bellezza, ma devo dire che adesso ho molto ridotto questo aspetto e sono solita prepararmi poche essenziali cose (come ad esempio: il tonico viso, lo struccante, maschere viso ecc.), mentre compro tutto il resto in vari luoghi tattici (supermercati, profumerie, erboristerie, Ecco-verdeLe Erbe di Janas ecc.).

Con la domanda "Dove andiamo?" vorrei illustrarvi i propositi di questo blog: le mie esperienze con i prodotti eco-bio e con le materie prime. So bene, da assidua frequentatrice, che esistono molti- moltissimi!- siti e blog che parlano di questo e di molto altro, ma mi sono detta: con la mia esperienza triennale in questo campo posso essere utile a qualcuno! 
Dunque eccomi qua. Ho terminato questo sermone e mi accingo a congedarmi.

Vi saluto e à bientôt!